Rigenerazione urbana, nuova frontiera dell’edilizia votata alla bellezza e al recupero


Nella sua ultima relazione all’assemblea annuale Ance, la presidente Brancaccio ha espresso una visione chiara e ambiziosa riguardo alla rigenerazione urbana, tema su cui anche Bucci Spa è sensibile e si impegna da anni con importanti risultati


Rigenerare non significa semplicemente apportare lievi modifiche estetiche agli edifici o alle aree urbane, vuol dire immaginare una nuova vita per porzioni considerevoli di città, restituendo agli abitanti e alle amministrazioni vitalità economica e sociale. La sfida principale risiede nel trovare soluzioni evitando il consumo di suolo destinato ad altre funzioni.

Per aprire una nuova stagione di rigenerazione urbana è anzitutto necessario intervenire sul complesso sistema di leggi frammentarie e incerte che hanno regolamentato gli interventi edilizi e le procedure amministrative, stando alle parole di Brancaccio, con ben 90 cambiamenti in vent’anni. Il primo passo è consolidare nell’immaginario collettivo un fatto molto semplice: la rigenerazione urbana è questione di interesse pubblico e richiede una governance dedicata, sostenuta da strumenti normativi e fiscali adeguati. E’ giunto il momento di effettuare una revisione completa della disciplina urbanistica, sfruttando le opportunità offerte attraverso un dibattito maturo, una legislazione europea sempre più rigorosa e la necessità di fornire alle nostre città opportunità di crescita e modernizzazione finora negate.

La riforma auspicata deve essere il risultato di una visione orientata al futuro e non un mero puzzle in cui mancano sempre pezzi fondamentali. Deve essere in grado di accompagnare, e possibilmente anticipare, i cambiamenti della società e il dinamismo dei centri urbani. Questa visione dovrà guidare l’attuale processo di riforma governativa.

L’obiettivo non deve limitarsi a “costruire per costruire”, ma a restituire bellezza alla nostra realtà urbana, così come ha affermato la presidente Brancaccio. Scuole, ospedali, ponti, parchi e piazze non devono essere solo funzionali, devono anche rappresentare modelli sostenibili di estetica contemporanea. È fondamentale realizzarli attraverso cantieri che siano essi stessi esempi di sicurezza, tecnologia e inclusione sociale. È in questi contesti che possiamo crescere e pensare in grande, grazie a un apprendimento continuo.

Una visione per il futuro ambiziosa ma assolutamente realizzabile, condivide Carlo Bucci, Presidente di Bucci spa: dobbiamo affrontare con determinazione il caos normativo dotarci di strumenti adeguati, ma soprattutto puntare alla costruzione di edifici la cui progettazione sia guidata da contemporanei ed innovativi canoni estetici, sostenibilità ed adeguato impatto ambientale. Una nuova idea di bellezza deve saperci guidare, da qui al futuro.