Pnrr, semplificazione e caro materiali: le sfide del domani


Con l’accesso ai fondi Pnrr, l’Italia e il suo comparto edile hanno raccolto una sfida importante per la crescita del Paese. La maggior parte delle risorse, infatti, riguarda la realizzazione di grandi opere o infrastrutture, investimenti di rigenerazione urbana, sviluppo di centri sanitari o legati ai servizi alla persona: un vero e proprio piano nazionale di rinascita di cui il comparto edile rappresenta il motore.


Durante questi anni post covid, il settore edile ha saputo far fronte alle richieste e alle necessità del Paese, sia pur in un regime di difficoltà per carenza di manodopera specializzata – le scuole edili rappresentano, per questo, una risorsa importante su cui investire – e di caro materiali.

Quest’ultimo, in particolare, ha causato un grave rallentamento della reperibilità dei fondi, che ha messo in difficoltà aziende costruttrici e famiglie. Ma non solo: il meccanismo di accesso agli investimenti Pnrr, come i tempi autorizzativi, sono risultati più lenti del previsto. La sommatoria delle problematiche sopracitate sta alla base dell’insufficienza dei fondi finora utilizzati, nei giorni scorsi al centro di un acceso dibattito politico.

Se di sfida epocale si parla, quindi, bisogna rispondere che l’Italia ha bisogno di una maggior semplificazione burocratica per velocizzare i processi in essere, investire sulla manodopera specializzata e ridiscutere di politiche in grado di abbattere il caro materiali, oggi vera piaga per famiglie e imprese.

Per fare ciò, il Paese ha bisogno di uno sforzo corale al fine di mettere in campo un sistema efficiente di sviluppo e di crescita, anche per il futuro. Il comparto edile ha raccolto la sfida con serietà, poiché consapevole che il Pnrr sia una opportunità di rilancio che difficilmente potrà ripresentarsi.

Serve, ora, l’impegno di tutti per garantire all’Italia un piano di rilancio efficiente ed efficace.