La crisi edile l’hanno pagata gli under 35: l’appello di Ance

Giovani in calo del 69%, dovere di tutti partecipare alla richiesta di interventi


Partiamo da un dato positivo: nel 2017 anche l’occupazione nell’edilizia è ripartita.

Niente grandi numeri, ma finalmente un segnale: +0,7%. Un dato da cui cominciare per sanare la grande ferita, aperta nel 2008, che ha sottratto al settore le sue energie più nuove: -69% degli occupati under 35, -40% nella fascia 36-50.

Una tendenza che ha coinvolto tutto il mercato del lavoro italiano, il quale ha preferito contrarsi premiando l’esperienza piuttosto che le nuove energie, ma che nell’edilizia ha fatto passare l’occupazione giovane dal 43% al 25,3%.

Per questo ogni azienda, da quelle che più hanno subito il calo a quelle che meglio hanno resistito, ha il dovere di fare squadra per sanare una situazione inaccettabile, perché priva di nuovi talenti e nuove idee il settore, con ricadute su tutto il Paese.

A tal proposito Ance ha avanzato richieste di interventi concreti che la nostra azienda sente di condividere: agevolazioni di natura fiscale per incentivare l’occupazione giovanile, interventi a favore della decarbonizzazione del settore, la grande sfida proposta in occasione di Rebuild 2018 che proietterebbe l’Italia in un futuro sostenibile e ricco di opportunità, sblocco delle numerose infrastrutture per le quali in questi anni sono stati stanziati quasi 140 miliardi di euro, e che ancora stentano a partire.